
Dietetica Cinese per conservare la salute

Secondo la Medicina tradizionale Cinese ogni individuo nasce con il suo Qi detto energia vitale che dipende dai genitori e da altri fattori che possono aver influenzato il momento del concepimento (età, farmaci, alcol, droghe, emozioni, Luna, astri etc). In ogni caso ognuno di noi deve provvedere a preservare il proprio Qi dal momento che può solo diminuire. Il nostro stile di vita ci determina un corretto consumo ed un migliore invecchiamento. Il motivo per cui in Tibet i monaci praticano l'OM sta nel fatto che i pensieri ricorrenti, le nostre frustrazioni, le nostri paranoie depauperano il Qi e praticare l'OM serve a "resettare" la mente.
Ogni alimento in base alle proprie caratteristiche di natura(fredda, neutra, tiepida o calda), jing (che corrisponde alla vitalità intrinseca, la qualità, il potere energetico), sapore (acido, amaro, salato piccante e dolce, va rammentato che il sapore dolce in oggetto non è quello dello zucchero ma quello dei cereali) etc, forniscono nutrimento ad un organo e distretto del nostro organismo.
Anche se, come poc’anzi espresso, il concetto di salute sta evolvendo anche in Occidente, l’uomo è qui ancora fortemente estraniato dai ritmi naturali (basti semplicemente pensare alla varietà di prodotti reperibili al supermercato in qualsiasi periodo dell’anno…).
Per secoli Oriente ed Occidente sono rimasti separati da visioni diverse della realtà e dell'esistenza. In Occidente l' ipersviluppo della dimensione intellettuale ha determinato l'indubbio beneficio dello sviluppo scientifico e tecnologico, ma altresì la perdita della visione "olistica" dell’uomo e della vita. Il termine “olistico” deriva dal greco “olos”, ovvero “il tutto”. La visione “olistica” esprime una visione globale dell’essere umano in quanto tale e delle sue relazioni con la realtà quotidiana, gli aspetti psicologici, l’alimentazione, le condizioni ambientali, stagionali…. In forza di questa visione, l’essere umano diviene un’unità multidimensionale di corpo, mente e spirito che vive in uno spazio, cosiddetto “mediano”, posto tra Cielo e Terra, tanto che anche le condizioni esterne influiscono sull’attività degli organi corporei interni. In inverno, per esempio, gli organi soggetti alle condizioni di questa stagione, sono i reni e la vescica.
Nella tradizione cinese i reni sono ritenuti i controllori delle riserve d’acqua. Nelle comunità agricole cinesi il controllore delle riserve d’acqua occupava una posizione di grande prestigio, regolava la distribuzione dell’acqua per le risaie nei vari distretti; analogamente, i reni provvedono alla costante purificazione dell’organismo attraverso l’acqua e questa è una delle funzioni più importanti. L’acqua attraversa il corpo, preleva le sostanze di scarto e previene la stagnazione; non c’è funzione organica né processo vitale che possa svolgersi senza acqua.
I reni sono responsabili del giusto equilibrio di ioni nel sangue e quindi dell’intero corpo; esiste (secondo la Medicina Tradizionale Cinese) una relazione molto stretta tra il funzionamento dei reni e il sistema nervoso. In tal senso, per esempio lo stress (ritenuto dagli occidentali un problema di interesse prettamente del sistema nervoso) ha influenza anche sui reni e viceversa, uno squilibrio ionico può influire sul sistema nervoso; un ulteriore esempio che fa capire quanto sia importante salvaguardare la “salute” dei reni è la loro stretta relazione con molti altri apparati/sistemi, pertanto un loro “disequilibrio” può riflettersi in sintomi quali rigidità articolare, insonnia, disturbi ormonali, infezioni del tratto urinario... Se le “energie” dei reni si affievoliscono, tutti gli organi e i sistemi si indeboliscono compresi muscoli, tendini ed ossa che perdono la loro elasticità e vitalità. I reni sono la sede della nostra vitalità: rappresentano “le batterie” del nostro corpo, cioè ne conservano l'energia e ne controllano la dispersione.
Nello stile di vita moderno, gli abusi diretti ai reni sono molti, i più dannosi sono quelli legati al consumo di alcuni cibi: proteine animali, grassi saturi, zucchero raffinato, stimolanti, farmaci e stress.
I cibi più indicati per rafforzarli, invece, che rientrano nella categoria dei cibi “riscaldanti”, sono zucca, cipolle, porri, cavoli, verze, patate, rape, carote, rafano, sedano rapa, topinambur, pastinaca, zenzero, finocchio, aglio...
Un’altra categoria di alimenti che rafforza e “nutre” i reni è rappresentata dai legumi. Un’attenzione particolare va riservata ai fagioli azuki la cui forma, tra l’altro, è simile al rene; non a caso nella Medicina Tradizionale Cinese si utilizzano per la loro spiccata azione diuretica e depurativa unitamente alla rilevante concentrazione di minerali in particolare Zinco, Ferro, Potassio e Acido Folico.
Sono altresì da prediligere minestre di cereali integrali (avena, farro, miglio, riso…), polenta, semi oleaginosi (noci, mandorle, semi di zucca, di sesamo, di girasole) una miniera di nutrienti preziosi, oltre che per i reni, anche per la funzionalità del sistema nervoso e muscolare. I semi oleaginosi racchiudono l'essenza di quello che sta accadendo sotto terra: la nascita di minuscoli germogli che in primavera diventeranno buonissimi “frutti”; consumare i semi (nelle insalate, come snack o a colazione) significa fornire al nostro corpo una riserva di elementi benefici ed una energia di “crescita”.
Inoltre, per rafforzare ulteriormente le “nostre batterie” (i reni) cosicchè anche altri apparati (respiratorio, digestivo…) possano mantenersi in salute, è consigliato aggiungere erbe aromatiche quali timo, rosmarino… e spezie (es: noce moscata, chiodi di garofano, peperoncino, curcuma e lo zenzero, radice che in forma essiccata favorisce le funzioni digestive, mentre, fresca favorisce la sudorazione e quindi è un valido supporto per trattare le forme da “attacco di freddo” come il classico raffreddore e i primi sintomi ad esso correlato).
Il sapore che la medicina cinese collega al rene è il salato: non nel senso che vada prediletto, anzi! Il sale va dosato con moderazione; per evitare un “sovraccarico” è opportuno limitare/evitare formaggi, affettati, salumi, merendine confezionate... Il sapore salato se usato in abbondanza va a danneggiare la loggia energetica Rene con la quale si trova in relazione creandone uno squilibrio e successivamente una patologia. Per rafforzare i reni, andrebbero abbinati gli alimenti diuretici (es. finocchio) e gli alimenti dal sapore amaro, caratteristico di tutti gli alimenti depurativi (es. la cicoria).
Il sapore che in MTC si collega alla loggia energetica Milza è il dolce e di conseguenza viene da se che un abuso di zuccheri raffinati crea uno squilibrio e conseguentemente una patologia.
Inoltre, relativamente ai fattori climatici, secondo la tradizione cinese, il freddo contrae, rallenta la circolazione sanguigna ed energetica, penetra in profondità blocca la distribuzione dei liquidi e l'eliminazione delle scorie, causando delle “stasi”, ciò di riflesso, potrebbe provocare infiammazione della vescica, organo associato e strettamente relazionato al rene.
Un noto disturbo alle vie urinarie è la cistite che, secondo la tradizione orientale oltre ad una causa batterica può essere facilmente correlata a condizioni climatiche quale il freddo. L’Antica Medicina Tradizionale Cinese, essendo che la vescica è l’organo “abbinato-legato” al rene, propone di attenersi alle stesse linee guida alimentari suggerite per rafforzare i reni.